“E’ un progetto importante per il Salento ma anche per le province di Brindisi e Taranto. Il polo offre un’occasione concreta di cambiamento che merita di essere vissuta con passione e ragione”.
Il Presidente di Tria Corda Onlus evidenzia le sue motivazioni nella lettera inviata ai piani alti di Palazzo Chigi. “La nostra – spiega – è una regione lunga più di quattrocento chilometri ma dotata sinora del solo centro pediatrico di Bari (Giovanni XXIII). L’alta mobilità passiva è una zavorra per il bilancio regionale e crea disagio economico e sociale alle famiglie costrette a cercare cure per i bambini fuori regione”. Aggiunge inoltre che “la ragione che ci ha animato dall’inizio è il sorriso dei bambini che restando nella loro terra e in uno spazio completamente pensato per loro vivrebbero la malattia e il ricovero in modo più sereno, senza essere allontanati dai loro affetti, dalle amicizie, dalla scuola”.
Per Antonio Aguglia, la Puglia, come il resto d’Italia, viaggia ancora oggi a due velocità: il Nord investe in tecnologia, velocità, servizi, mentre a sud di Bari il rischio è quello di avere le contraddizioni del Mezzogiorno, dalle diseguaglianze sociali ad un costante spopolamento.
“Il Salento – dice – non può continuare ad essere identificato nello stereotipo del tacco d’Italia; non è solo barocco, turismo e taranta. Il Salento, insieme con le Province di Brindisi e Taranto può diventare riferimento per tanti giovani costretti oggi a cercare lavoro altrove e diventare attrazione per un nuovo fermento culturale del Mediterraneo grazie ad una visione più ampia e onnicomprensiva.
E’ dunque rilevante e significativo che il Comune di Lecce abbia inserito il Polo Pediatrico tra le schede che formano il piano strategico di riordino territoriale finanziato dal Cis.
La scelta di farlo rientrare tra i servizi per l’occupazione, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà risponde ad esigenze obiettive del territorio”.
“Il Polo – continua – può diventare opportunità di occupazione qualificata e quindi attrattiva per il personale medico, prospettiva in linea con la ricerca di formazione e con il ruolo che altre Istituzioni sul territorio possono svolgere a partire dall’Università del Salento. E’ una grande occasione da non sprecare ancora una volta”.
Per Tria Corda è necessario che attorno alla proposta del Polo Pediatrico del Salento ci siano sinergia d’intenti e sforzi congiunti: Istituzioni, Associazioni, Sindacati, Ordini professionali, quello dei Medici e dei Farmacisti in primis. Aguglia continua “Bisogna immaginare politiche che producano rete sociale per vincere l’alienazione e l’isolamento che hanno escluso fino ad oggi il Salento dalla narrazione dello sviluppo. Bisogna avere coraggio e scegliere con decisione la strada del cambiamento. Il Polo pediatrico del Salento è tutto questo. Il Presidente del Consiglio Conte e i neo Ministri che rappresentano la nostra terra devono essere garanti di progetti di equità e il progetto del Polo Pediatrico è una realtà forte e condivisa ormai da tempo in attesa solo dell’ultimo concreto e decisivo atto di volontà”.